Il calcio toscano piange Carlo Caroni, noto a tutti come Carletto, l’allenatore dei primati. Si è spento a Prato dopo una malattia che non ne aveva minato il carattere solare e la simpatia contagiosa. Caroni ha stabilito un record di promozioni, addirittura 8, al timone di una dozzina di squadre, con risultati spesso memorabili.
Un cordoglio profondo unisce realtà sportive piccole e grandi e le rispettive tifoserie, specie in Valdichiana e in Valdarno. Caroni riuscì a allenare in sequenza le eterne rivali Aquila Montevarchi e Sangiovannese. A soli 25 anni esordì da “mister” nella Tempora Bettolle, preludio alle esperienze con Foiano, Lucignano, Montagnano, Poggibonsi, Sansovino, Montevarchi, Sangiovannese, Virtus Chianciano, Cortona Camucia, Cavriglia e infine con la sua Sinalunghese.
Il Comune di Sinalunga gli consegnò un premio alla carriera che accolse commosso e riconoscente. Caroni non disdegnava di frequentare da ballerino provetto l’Apogeo di Bettolle, riscuotendo un notevole apprezzamento. Partecipò ad alcune puntate della trasmissione “Uomini & Donne” di Maria De Filippi e mise in mostra un savoir faire invidiabile.
I club che ha allenato dedicheranno momenti di raccoglimento e di ricordo. Ad esempio, il Montevarchi ha chiesto alla Lega di Serie D la possibilità di portare il lutto al braccio e di osservare un minuto di silenzio nella gara di domenica. Con i rossoblù conquistò promozione in C e Coppa Italia, trionfi indelebili. Il presidente aquilotto Angelo Livi ha affermato che Caroni aveva sempre un affetto smisurato per i colori del Montevarchi e che ci lascia un maestro di sport e di vita.
Oggi alle 15 in tanti saluteranno Carlo Caroni a Sinalunga, nella Chiesa di San Pietro ad Mensulas. La camera ardente è stata allestita nelle Cappelle del commiato del cimitero di San Niccolò.
