Oggi Pescara ha perso un pezzo importante della sua storia recente con la morte di Giovanni Galeone. Il “profeta” è stato l’uomo delle grandi imprese calcistiche, perché con lui la squadra ha vissuto il brivido di due promozioni in serie A e ha sfidato a testa alta anche le squadre più temibili.
Con Galeone, il Pescara è riuscito a restare nella massima divisione e ha visto partite memorabili. La squadra era sempre effervescente, sempre pronto all’attacco, sempre al massimo, spumeggiante e coinvolgente. Il grande mister a capo della squadra puntava costantemente oltre, identificandosi perfettamente con la città che da sempre ha voluto crescere e migliorarsi.
Non era nato a Pescara, ma ben presto il mister è diventato pescarese di adozione, uno di quelli che ha amato la città adriatica incondizionatamente. Il suo amore viscerale è stato ricambiato dai pescaresi con un trasporto mai visto per nessun altro nel mondo dello sport.
I suoi modi schietti, diretti, profondamente umani, senza spocchia, il suo sorriso, la sua ironia, lo hanno reso unico e lo hanno fatto entrare nella storia di Pescara. Il sindaco Carlo Masci ha ricordato Giovanni Galeone con queste parole, ringraziandolo a nome della città per tutto ciò che ha regalato e assicurando che Pescara saprà ricordarlo degnamente.

