Tommaso Merighi, un giovane regista, autore e amico della fondazione Cinemovel, è scomparso all’età di 31 anni. La sua vita è stata caratterizzata da una grande passione per la cinematografia e la curiosità per le storie dei deboli, sia umani che animali, come testimoniano i suoi lavori, tra cui un documentario sul ritorno del lupo sulle Alpi trentine.
Tommaso è cresciuto a Bologna, figlio di Claudio Merighi, ex amministratore e vicesindaco della città. La sua carriera nel cinema è iniziata presto, quando all’età di sette anni ha visto il film “Mozambico”, che lo ha contaminato con il “virus del cinema”. Nel 2014, a soli 20 anni, ha documentato una tappa di Libero Cinema in Libera Terra a Ferrara, e l’anno successivo ha entrato ufficialmente nella troupe, firmando un reportage per “la Repubblica” da Parigi.
Il giovane regista ha collaborato con importanti personalità del cinema, come Gabriele Salvatores, e ha lavorato per diverse produzioni e agenzie milanesi. Ha anche diretto spot per startup e realtà sociali, come Vaia Cube e Sant’Ambroeus FC. La sua ultima opera è stato il documentario “Allacciate le Cinture – Il viaggio di Io Capitano in Senegal”, visibile su Rai Play.
La fondazione Cinemovel lo ricorda come un giovane talento del cinema, ma anche come un compagno di viaggio e parte della loro storia. Le sue parole sulla necessità di “spogliarsi di ogni preconcetto” per raccontare autenticamente le storie delle persone sono state definite un “lascito prezioso” e un “manifesto del suo modo di intendere il cinema e la vita”.
I funerali di Tommaso Merighi si terranno a Casalecchio di Reno, alle porte di Bologna. Chi desidera salutare Tommaso potrà farlo nella Sala del Commiato dell’Hospice di Bentivoglio a Bologna.
