In un Comune della Sicilia, i residenti possono dire addio alla TARI, la tassa sui rifiuti, con un notevole risparmio. La TARI, istituita nel 2014, è parte dell’imposta unica comunale e si riferisce al costo del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Essa si applica a qualsiasi area suscettibile di produrre rifiuti urbani, indipendentemente dalla sua destinazione. Tuttavia, le spese condominiali non vengono incluse se non si occupa l’area in modo esclusivo.
A partire dal 2025, gli abitanti di questo Comune siciliano non saranno più obbligati a pagare la TARI. Questo cambiamento è avvenuto grazie a una nuova normativa, creando un notevole vantaggio economico per i cittadini. Ogni Comune gestisce i costi associati al servizio di rifiuti e chiede ai residenti di contribuire con il pagamento della TARI. Come previsto dalla legge, la TARI è soggetta a prescrizione: dopo cinque anni, il Comune non può più esigere il pagamento. Questo termine decorre dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui il pagamento sarebbe dovuto.
In situazioni eccezionali, la prescrizione può essere estesa, soprattutto se il pagamento è legato a una sentenza giudiziaria, con un termine che va da 5 a 10 anni. Le novità riguardanti la TARI nel Comune siciliano rappresentano quindi un significativo cambiamento per i residenti, migliorando la loro situazione economica e amministrativa.
