Il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera in cui discute dei rapporti internazionali dell’Italia, in particolare con gli Stati Uniti sotto la presidenza di Donald Trump, e della sua nomina avvenuta dopo le controversie che hanno coinvolto il suo predecessore Gennaro Sangiuliano. Giuli ha sottolineato l’importanza di trattare con l’attuale classe dirigente americana,affermando che è necessario collaborare come Nazione, ma anche in blocco con l’Unione Europea, in un contesto globale dominato da grandi potenze.
Durante l’intervista, ha menzionato la sua affascinazione per Elon Musk, descrivendolo come un rappresentante della “vecchia America”, caratterizzata da un mix di grandezza e un certo infantilismo, che influisce anche sulle relazioni con gli altri Paesi. Giuli si è riferito a Musk come a un “genio americano” attuale.
Il ministro ha anche riflettuto sulla sua nomina, sottolineando di non aver affrontato conflitti interni al partito, tranne qualche critica da parte di estremisti. Ha affermato di sentirsi preparato ad affrontare le sfide, avendo dedicato la sua carriera alla destra ancora prima della nascita di Fratelli d’Italia.
Infine, ha parlato del tesseramento al suo partito, Fratelli d’Italia, accennando al fatto di non essere ancora iscritto, ma promettendo che la sua “tessera platinum” è in arrivo. Ha spiegato di avere una lunga conoscenza del partito anche come giornalista e di non cercare rendite di posizione, evidenziando il suo legame con le radici provinciali e il desiderio di contribuire senza favoritismi.
