Secondo uno studio recente della Yale School of Medicine condotto da Gawon Cho, i rischi di sviluppare la malattia di Alzheimer sono correlati alla qualità del sonno, in particolare alla fase REM. La ricerca ha mostrato che una ridotta quantità di sonno REM accelera il deterioramento delle aree cerebrali associate all’Alzheimer, con specifico riferimento alla “regione parietale inferiore”, che si riduce in caso di sonno inadeguato. Questa regione è cruciale per la sintesi delle informazioni sensoriali, il che spiega la neurodegenerazione precoce legata alla malattia.
Il sonno profondo, e in particolare la fase REM, è fondamentale perchè consente al cervello di eliminare tossine e cellule morte, oltre a ricaricare il corpo per il giorno successivo. Durante la REM, si verificano anche i sogni, che aiutano a processare emozioni e consolidare memorie. Gli esperti consigliano agli adulti di dormire tra le sette e le otto ore per mantenere una buona salute, ma questo non è sempre rispettato, specialmente tra i giovani, che necessitano di più ore di sonno.
Per migliorare la qualità del sonno REM, si suggerisce di mantenere orari regolari di sonno, di dormire in un ambiente silenzioso e di evitare l’alcool prima di coricarsi. Tecniche come meditazione, yoga o un bagno caldo possono favorire un sonno migliore. Adottare questi accorgimenti può essere fondamentale per la salute cerebrale e per ridurre il rischio di Alzheimer.