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lunedì, 2 Dicembre, 2024
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Alzheimer nei giovani: l’impatto dell’inquinamento luminoso notturno sul rischio

Un nuovo studio ha rivelato un potenziale legame tra l’esposizione all’inquinamento luminoso notturno e un maggiore rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer, con particolare attenzione per le persone sotto i 65 anni. L’inquinamento luminoso, causato da un’eccessiva illuminazione artificiale, è spesso sottovalutato rispetto ad altre forme di inquinamento, ma può influenzare negativamente la salute umana interferendo con il ritmo circadiano e alterando la qualità del sonno.

La ricerca, pubblicata su “Frontiers in Neuroscience”, ha utilizzato dati satellitari per analizzare la correlazione tra i livelli di luce notturna e i tassi di prevalenza dell’Alzheimer in diverse regioni degli Stati Uniti, rivelando che un’alta intensità di inquinamento luminoso si associa a un aumento della malattia tra i più giovani. Tra i meccanismi che potrebbero spiegare questo legame c’è l’effetto negativo della luce notturna sulla qualità del sonno: il sonno è cruciale per il corretto funzionamento del cervello, e una sua interruzione può accelerare i processi neurodegenerativi. Durante il sonno profondo, il cervello elimina tossine accumulate, come la proteina beta-amiloide, e una scarsa qualità del sonno potrebbe ostacolare questo processo.

Inoltre, l’esposizione alla luce artificiale può disturbare il ritmo circadiano, riducendo la produzione di melatonina, ormone che regola il sonno. La sua diminuzione è stata associata a un incremento del rischio di sviluppare malattie neurodegenerative, tra cui l’Alzheimer.

Particolarmente preoccupante è il fatto che l’esposizione alla luce notturna potrebbe anticipare l’insorgenza della malattia in soggetti più giovani, a fronte di una correlazione più forte rispetto ad altri fattori di rischio come obesità o depressione. Per questo motivo, l’inquinamento luminoso notturno viene considerato un fattore di rischio modificabile, a differenza di fattori come l’età, che non possono essere cambiati.

Modifiche semplici nello stile di vita, come l’uso di tende oscuranti e la limitazione dell’uso di dispositivi elettronici prima di dormire, potrebbero migliorare la qualità del sonno e ridurre il rischio di Alzheimer, specialmente nelle aree urbane. Tuttavia, gli autori dello studio avvertono che sono necessarie ulteriori ricerche per approfondire il ruolo dell’inquinamento luminoso nella genesi della malattia.

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