L’Alzheimer è una malattia neurodegenerativa diffusa e la diagnosi precoce è fondamentale per rallentarne la progressione e migliorare la qualità della vita dei pazienti. Recenti studi si concentrano sui movimenti oculari rapidi, noti come saccadi, che potrebbero rivelarsi indicatori diagnostici significativi attraverso l’uso di microfoni auricolari sofisticati. Le saccadi sono movimenti rapidi e precisi che permettono al cervello di focalizzare l’attenzione su elementi visivi. Ogni giorno, ne eseguiamo circa 150.000. Questi movimenti sono controllati da aree cerebrali chiave, e un loro malfunzionamento è associato a problemi neurologici, compreso l’Alzheimer, dove tendono a rallentare e perdere precisione.
Un team di scienziati guidato dalla dottoressa Rachel Bouserhal ha studiato la possibilità di monitorare le saccadi utilizzando auricolari dotati di microfoni ultrasensibili. Durante la ricerca, i pazienti affetti da Alzheimer o deterioramento cognitivo lieve sono stati sottoposti a test mediante dispositivi di tracciamento oculare e microfoni auricolari. I dati sono stati comparati con un gruppo di controllo sano.
A differenza dell’eye tracking, che è costoso e richiede attrezzature specializzate, i microfoni auricolari sono più accessibili e consentono un monitoraggio continuo e non invasivo. La dottoressa Bouserhal sottolinea l’importanza di sviluppare algoritmi per rilevare precocemente malattie tramite i segnali captati. L’Alzheimer, caratterizzato da sintomi che emergono in stadi avanzati, potrebbe beneficiare di questa innovazione, consentendo diagnosi prima che i segnali cognitivi diventino evidenti.
La connessione tra saccadi e Alzheimer è dovuta al coinvolgimento delle aree cerebrali responsabili del controllo motorio e cognitivo. Le vibrazioni anomale delle saccadi, rilevate dai microfoni, potrebbero fungere da campanello d’allarme. Questo approccio è parte di uno sforzo più ampio per sviluppare metodi diagnostici meno invasivi per l’Alzheimer e altre malattie neurologiche.
La diagnosi precoce consente di attuare strategie preventive, migliorando la qualità della vita dei pazienti. Sebbene non esista una cura definitiva, intervenire tempestivamente può rallentare il deterioramento. La tecnologia hearable potrebbe diventare uno strumento cruciale in questo contesto, aprendo anche la strada a studi su biomarcatori aggiuntivi per diagnosi più complete.