I carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di cinque persone, accusate di associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti. L’indagine, condotta tra il 2019 e il 2020, ha permesso di ricostruire un canale stabile di approvvigionamento di cocaina, hashish e marijuana dal territorio iberico verso le piazze di Napoli, del suo hinterland e del Casertano.
Dietro il commercio illecito si celava una struttura organizzata in ruoli e competenze. C’era chi curava i contatti con i fornitori spagnoli, chi si occupava del trasporto e chi gestiva il magazzino: una società di Giugliano in Campania, creata appositamente per far sembrare tutto regolare. In realtà, nei container e nei pacchi movimentati dalla “ditta” si nascondevano carichi di stupefacente diretti alle piazze di spaccio campane.
I carabinieri, coordinati dalla Dda di Napoli, hanno seguito passo dopo passo i movimenti dei sospetti grazie a intercettazioni, pedinamenti e sequestri mirati. In tutto, nel corso dell’indagine, sono stati recuperati circa 102 chili di droga. Il dettaglio che più ha colpito gli investigatori riguarda il metodo usato per occultare la merce: la sostanza veniva nascosta all’interno di cassettiere, spedite come normali arredi. Una volta svuotate del loro contenuto, quei mobili venivano addirittura rivenduti su un gruppo Facebook dedicato all’usato. L’operazione segna un nuovo colpo ai traffici internazionali di stupefacenti che fanno capo a gruppi campani con solide connessioni in Spagna.

