Dalla tradizione delle Biennali Internazionali di arti decorative moderne, ospitate nella Villa Reale di Monza, si ritiene sia nato il made in Italy, collegato all’incontro tra l’arte dei maestri e le prime produzioni industriali. L’Art Déco, un movimento complesso e affascinante, viene esplorato attraverso una serie di sale dove si evidenziano temi come l’esotismo, l’erotismo e il lusso. Gio Ponti, ad esempio, crea un centrotavola gigante per le ambasciate che rappresenta un giardino veneziano con porcellane a forma di tritoni e putti. La mostra di Palazzo Reale celebra l’importanza dell’arte leggera e originale, fungendo da antidoto alla monotonia.
Un’altra mostra di rilievo è dedicata a Leonor Fini, un’artista poliedrica (1907-1996) che ha vissuto una vita nomade tra diverse città europee. Fini, pittrice, scenografa, costumista e scrittrice, ha incarnato l’arte e attratto figure come Max Ernst, Salvador Dalì e Federico Fellini. Nonostante il suo essere sempre al centro della scena, mai come musa, Fini ha affermato: «Io sono» come risposta alla domanda su cosa la definisse.
La mostra, intitolata “Io sono Leonor Fini”, curata da Tere Arcq e Carlos Martìn, è una grande produzione con la collaborazione dell’Estate Leonor Fini e sarà aperta fino al 22 giugno. Il percorso espositivo, suddiviso in nove sezioni, presenta un centinaio di opere fra dipinti, disegni, fotografie e costumi, culminando nell’Autoritratto con cappello rosso. La mostra offre un’illuminante esplorazione di un’artista che ha segnato la sua epoca.