Liliana Segre, sopravvissuta ai campi di sterminio, ha annunciato una riduzione della sua presenza agli eventi per la Giornata della Memoria a causa della stanchezza a 94 anni. Il figlio, Luciano Belli Paci, ha sottolineato che la madre è amareggiata dagli insulti ricevuti sui social media dopo la pubblicazione del trailer del documentario “Liliana”, che racconta la sua vita. Il film, presentato alla Festa del Cinema di Roma, narra la storia della senatrice a vita, dalla deportazione nei campi di concentramento, dove ha perso suo padre, al suo instancabile impegno per i diritti umani e l’uguaglianza.
Molti commenti negativi sono emersi sotto il post di lancio del documentario, scatenando reazioni di solidarietà, in particolare dal Partito Democratico e da Italia Viva, entrambi esprimendo sostegno a Segre nel suo impegno contro l’intolleranza. La deputata Silvia Roggiani del PD ha condannato gli attacchi d’odio, sostenendo i valori della democrazia. Anche la senatrice Raffaella Paita ha ribadito che gli hater non dovrebbero avere spazio nel dibattito democratico.
Luciano Belli Paci ha chiarito che, sebbene la madre sia stanca, non si lascia intimidire, limitandosi a partecipare ad alcuni eventi, come al Quirinale e con la comunità di Sant’Egidio. Ha anche accennato all’idea di valutare eventuali querele per gli insulti ricevuti, ma ha notato che si tratta di una situazione complessa da gestire. Diversi esponenti politici, incluso il presidente del Senato Ignazio La Russa e il presidente della Camera Lorenzo Fontana, hanno espresso sdegno per gli insulti contro Segre, sottolineando l’importanza di promuovere una cultura del rispetto.
