Recenti sviluppi hanno coinvolto tensioni tra Stati Uniti e Iran riguardo al programma nucleare di Teheran. Dorothy Shea, ambasciatrice ad interim degli Stati Uniti all’ONU, ha affermato che gli attacchi aerei statunitensi contro le strutture nucleari iraniane hanno avuto successo nel limitare la capacità del paese di sviluppare armi nucleari. Durante una riunione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, Shea ha sottolineato che queste azioni sono state condotte in base al diritto di autodifesa collettiva.
Il presidente Trump ha dichiarato che i raid del fine settimana hanno “annientato” le principali strutture di arricchimento nucleare iraniane e ha annunciato l’entrata in vigore di un cessate il fuoco tra Iran e Israele. L’ambasciatore israeliano Danny Danon ha commentato che il programma nucleare iraniano è stato temporaneamente contenuto.
Tuttavia, fonte di informazione riportano che gli attacchi statunitensi hanno ritardato il programma nucleare iraniano di soli alcuni mesi. In risposta, l’ambasciatore iraniano all’ONU, Amir Saeid Iravani, ha affermato che l’Iran si è dimostrato resistente e ha ribadito l’importanza della diplomazia per risolvere le tensioni.
Il Consiglio di Sicurezza ha discusso l’attuazione dell’accordo nucleare del 2015, da cui gli Stati Uniti si sono ritirati nel 2018, portando Iran a distaccarsi dai propri impegni. Rosemary DiCarlo, alta funzionaria ONU, ha sottolineato la necessità di realizzare pienamente gli obiettivi dell’accordo.
Da aprile, ci sono stati tentativi di riprendere colloqui indiretti tra Iran e Stati Uniti, ma questi sono stati sospesi dopo attacchi israeliani ai programmi nucleari iraniani. Infine, l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica ha espresso dubbi sulla natura pacifica del programma nucleare iraniano, pur dichiarando di non avere evidenze chiare di un programma militare coordinato.
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Fonte: it.marketscreener.com