Una tragedia si è verificata in un supermercato di Bologna, dove una donna di 63 anni ha acquistato del salmone affumicato contaminato da un batterio pericoloso, il Listeria monocytogenes. Questo acquisto le ha causato gravi problemi di salute, portandola in ospedale e successivamente in terapia intensiva. Dalle analisi effettuate, è emerso che il salmone conteneva un’elevata concentrazione di questo batterio, che ha provocato alla donna meningite, polmonite bilaterale, trombosi e problemi cardiaci, facendola andare in coma per un periodo. Attualmente, la donna è rimasta invalida al 35%.
L’episodio ha attirato l’attenzione dei media, sollevando interrogativi sulla sicurezza alimentare in Italia, nonostante gli elevati standard qualitativi e i rigorosi controlli previsti dalla normativa HACCP, che tutelano i consumatori in tutto il Paese. La vicenda ha esemplificato le potenziali problematiche legate alla contaminazione degli alimenti, richiamando l’attenzione non solo sugli attentissimi controlli effettuati dai NAS, ma anche sulla responsabilità delle aziende alimentari.
Dopo aver fatto richiesta di risarcimento dei danni all’assicurazione dell’azienda importatrice del salmone, la donna si è vista rifiutare il risarcimento, aumentando il suo calvario già segnato dalla malattia. La storia mette in evidenza quanto possa essere rischioso acquistare determinati cibi e invita i consumatori a prestare maggiore attenzione quando si recano negli store, affinché tale tragedia non si ripeta in futuro.
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