I soldati russi giunsero al campo di Auschwitz mentre la neve scendeva. Pochi detenuti rimasero in grado di alzarsi e scoprire cosa stesse accadendo. Sami Modiano, uno dei pochi sopravvissuti, descrive quella mattina del 27 gennaio 1945 come un momento di incredibile angoscia. Strappato alla sua vita a Rodi insieme alla famiglia, Sami è oggi uno degli ultimi testimoni della Shoah e continua a condividere la sua testimonianza con le giovani generazioni. Nonostante quest’anno non partecipi al viaggio della Memoria, ha recentemente parlato a Roma della sua amicizia con Piero Terracina, deportato nel “sabato nero” del 16 ottobre 1943. Nel libro “Così siamo diventati fratelli”, Modiano racconta come lui e Piero si sostenessero a vicenda in un ambiente devastante. I due ragazzi, traumatizzati e malati, trovavano conforto l’uno nell’altro, affrontando insieme le difficoltà quotidiane del campo.
Purtroppo, durante la liberazione, si persero di vista. Sami pensò che Piero fosse morto fino a quando non lo riconobbe in una trasmissione televisiva a distanza di anni. Il libro è dedicato a Piero, scomparso nel 2019, come testimonianza della loro amicizia che li aiutò a sopravvivere.
In occasione dell’80° anniversario della liberazione di Auschwitz, sono previsti eventi commemorativi a cui parteciperanno leader europei e i rappresentanti di varie organizzazioni internazionali. Auschwitz rappresenta un luogo di memoria per oltre 1,1 milioni di vittime, tra cui molti ebrei. Le commemorazioni non prevedono discorsi politici, ma un focus sulla memoria storica e sui testimoni. Tra i capi di Stato e figure illustri attese ci sono il presidente italiano Sergio Mattarella e il re Carlo III, insieme ad altri leader europei.