Nessuno aveva mai vissuto così a lungo con un cuore artificiale nel petto. Un 40enne affetto da insufficienza cardiaca ha trascorso cento giorni con un cuore in titanio, diventando la prima persona al mondo a lasciare un ospedale con un dispositivo simile. L’intervento è stato effettuato dai chirurghi dello St Vincent’s Hospital della Monash University di Melbourne, in Australia, e il dispositivo è in funzione dal novembre 2024. I medici e gli esperti della BiVACOR, la compagnia che ha sviluppato il cuore artificiale, riferiscono che il paziente si sta riprendendo bene e attende un trapianto di cuore umano.
Il cuore in titanio sostituisce l’organo originale grazie a un meccanismo privo di valvole, che utilizza magneti per pompare il sangue, simulando così l’azione dei ventricoli compromessi dall’insufficienza cardiaca. La possibilità di vivere a lungo con questo dispositivo fa ben sperare i medici, suggerendo che in futuro potrebbe diventare una soluzione duratura per chi soffre di insufficienza cardiaca, riducendo la necessità di trapianti umani.
L’operazione rientra in uno studio clinico autorizzato dalla Food and Drugs Administration degli Stati Uniti. Ogni anno, negli Usa si effettuano circa 3.500 trapianti di cuore, ma 900 richieste restano insoddisfatte. Il fondatore di BiVACOR, Daniel Timms, ha dichiarato di essere entusiasta dei risultati del suo lavoro. Fino ad ora, quattro pazienti hanno ricevuto l’impianto, ma solo uno ha vissuto meno di dieci giorni prima di ottenere un cuore umano. Le malattie cardiovascolari restano la principale causa di morte a livello mondiale, causando circa 18 milioni di decessi all’anno.