Nel 2024, le immatricolazioni di auto nuove in Italia hanno raggiunto 1.558.704 unità, registrando un lieve calo dello 0,5% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, la situazione sembra deteriorarsi ulteriormente verso la fine dell’anno, con dicembre che ha evidenziato una contrazione delle vendite pari a quasi il 5% su base annua. La casa automobilistica Stellantis, che include il marchio Fiat, ha subito la flessione più significativa, immatricolando 452.615 veicoli, con una diminuzione del 10% e una quota di mercato del 29%, in calo di 3 punti rispetto al 2023. Nel solo mese di dicembre, il crollo delle vendite per Stellantis ha raggiunto addirittura il 18%.
Il panorama negativo delle immatricolazioni italiane non è isolato, ma riflette una tendenza comune in tutta Europa. Secondo l’associazione europea dei fornitori automobilistici, il settore ha perduto 30.000 posti di lavoro nell’ultimo anno, una cifra che è più del doppio rispetto alla perdita di posti registrata nel 2023. Questo scenario ha spinto l’Unione Europea a discutere sulla modifica delle regole riguardanti la transizione verso i veicoli elettrici, con l’intento di sospendere le multe per le case automobilistiche che non riescono a rispettare i requisiti minimi di produzione di veicoli elettrici a partire da quest’anno.
Nel contesto europeo, la Norvegia si distingue per il suo approccio aggressivo verso la sostenibilità: oltre il 90% delle vendite di auto nel paese sono già di tipo elettrico. Da quest’anno, la Norvegia ha annunciato il divieto di vendere auto a benzina e diesel, continuando così il suo impegno verso la transizione energetica e contribuendo a ridurre le emissioni di CO2. Questo movimento verso l’elettrificazione del mercato automobilistico evidenzia le sfide e le opportunità che le aziende devono affrontare nel contesto attuale dominato dalla crescente domanda di veicoli a basse emissioni e dall’urgente necessità di affrontare i cambiamenti climatici. In sintesi, il 2024 per il mercato automobilistico italiano mostra segni di difficoltà con un calo delle immatricolazioni e un impatto negativo su posti di lavoro nel settore, mentre le politiche europee stanno cercando di incentivare un cambiamento verso modelli più sostenibili.