Intervistata dal Corriere della Sera, la ministra del turismo Daniela Santanchè ha dichiarato di non avere intenzione di dimettersi nonostante il rinvio a giudizio per falso in bilancio. Ha affermato di essere “tranquilla” e di considerare la situazione come “un reato valutativo” che si basa su questioni tecniche già archiviata nel 2018. La sua azienda, Visibilia srl, non è fallita e sta ancora operando nel mercato. Santanchè ha anche commentato di non aver ricevuto telefonate da Giorgia Meloni, ma ha ipotizzato che questa fosse occupata con altre questioni. Ha espresso la sua fiducia nel processo e nei giudici, affermando che non ci saranno conseguenze legali per lei.
La ministra ha sottolineato di essere supportata dal governo, menzionando il sostegno di esponenti di Lega, Forza Italia e persino di Matteo Renzi. Nonostante le pressioni e le mozioni di sfiducia che potrebbero arrivare, ha dichiarato di non sentirsi preoccupata, affermando che è stata già in aula due volte e citando il caso della presidente della Sardegna, Alessandra Todde, la quale è rimasta in carica nonostante le controversie.
In merito alle “stranezze” emerse nei fascicoli del Tribunale di Milano, Santanchè ha ribadito di non avere condanne né fallimenti, lasciando la decisione finale ai giudici. Ha anche difeso la propria azione pubblica, affermando di aver sempre rispettato il giuramento e agito con disciplina e onore. Ha chiarito che la falsificazione di bilanci non è considerata un reato in molti paesi e che finora non le sono state mosse accuse riguardanti le sue funzioni ministeriali.
Infine, la ministra ha accennato a una seconda richiesta di processo per presunta truffa allo Stato, ma ha insistito sul fatto di non essere preoccupata. Il suo atteggiamento rimane propositivo, con l’intenzione di continuare a lavorare fino a quando non verrà chiesto un passo indietro dal suo leader.