Banksy è tornato e lo ha annunciato sui social media con l’immagine di un’opera inedita: una Madonna con bambino sofferente, la cui ubicazione attuale è sconosciuta. Molti commentatori ritengono che l’opera possa essere ispirata alla situazione di Gaza, ma non ci sono conferme ufficiali. La rappresentazione mostra la Madonna mentre allatta il bambino, con il capezzolo che è stato creato su un foro di metallo arrugginito, simile a uno scolo per l’acqua.
L’opera è realizzata nel tipico stile dei murales di Banksy, noti sia a Londra che in altre parti del mondo. La fama dell’artista inglese ha innescato una caccia al tesoro per rintracciare quest’ultima creazione. Tuttavia, nel post pubblicato non ci sono indicazioni sulla sua posizione, né dettagli specifici, ma solo un’immagine di quello che potrebbe essere un particolare dell’opera.
Alcuni osservatori hanno collegato il lavoro a temi di guerra e sofferenza, interpretando l’espressione preoccupata del bambino come un simbolo della difficoltà di ricevere nutrimento in un contesto conflittuale. Questa non è la prima volta che Banksy utilizza riferimenti religiosi nelle sue opere. Già nel 2003, aveva realizzato “Toxic Mary”, in cui la Madonna allatta il bambino da una bottiglia con il simbolo del teschio e delle ossa incrociate. Quest’opera era stata vista come una critica al clero e alla religione, considerata come un alimento tossico.
In aggiunta, a Napoli, è ancora visibile la Madonna con la pistola, un altro lavoro di Banksy, che secondo alcune interpretazioni si ispira al rogo di Sant’Agnese, alla quale è dedicata la Chiesa di Sant’Agnese in Agone a Roma. Questo dimostra come l’artista continui a esplorare e commentare temi sociali e religiosi attraverso le sue opere iconiche, che spesso suscitano dibattiti e interpretazioni varie. Mentre l’arte di Banksy continua a sfidare e provocare, l’attesa per il rintraccio di questa nuova opera si intensifica, con il pubblico sempre più incuriosito dal messaggio che essa intende trasmettere.
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