L’ansia e il disagio sono considerati strumenti difensivi essenziali per affrontare i pericoli esterni, secondo Giampaolo Robert Perna, professore di psichiatria alla Humanitas University di Milano. Di recente, l’argomento delle benzodiazepine è tornato d’attualità, grazie anche alla loro presenza in serie tv di tendenza come The White Lotus. Questi farmaci sono i più venduti in Italia nella fascia C e il loro utilizzo è aumentato, specialmente dopo la pandemia, estendendosi a chi prima li utilizzava solo per patologie psichiatriche conclamate.
Sebbene siano pratici e agiscano rapidamente, Perna sottolinea l’importanza di non demonizzarli, poiché rappresentano un valido supporto terapeutico se utilizzati sotto indicazione medica. È fondamentale distinguere tra ansia patologica e situazioni quotidiane che possono essere affrontate con la psicoterapia cognitivo-comportamentale. Il professore avverte che, sebbene le benzodiazepine non presentino specifici rischi di dipendenza secondo la letteratura scientifica, è cruciale valutare attentamente i pazienti a rischio, limitando l’uso nel tempo.
Elementi come l’impatto sui riflessi, il rischio di demenza e possibili cadute negli anziani richiedono un approccio personalizzato alla terapia. Perna conclude evidenziando che, mentre le benzodiazepine possono essere utili in situazioni acute, non devono essere considerate una soluzione definitiva ai disturbi psichiatrici e che è importante un continuo aggiornamento scientifico da parte di psichiatri e medici di medicina generale nella prescrizione di tali farmaci.