Il taglio del cuneo fiscale e le nuove aliquote Irpef favoriscono i lavoratori con redditi sotto i 35 mila euro e tra 35 e 40 mila euro all’anno. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha annunciato che l’estensione dell’agevolazione coinvolgerà “1,3 milioni di lavoratori in più”, aggiungendosi ai 13 milioni già beneficiari per redditi fino a 35 mila euro. Questo intervento, noto come “bonus stipendi”, ha lo scopo di diventare strutturale e attualmente garantisce un incremento di circa 100 euro in busta paga. Secondo le stime del Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef), i lavoratori dipendenti in queste fasce di reddito beneficeranno di un vantaggio annuale di circa mille euro.
La legge di bilancio prevede un incremento della base delle detrazioni sul lavoro, passando da 1.880 a 1.955 euro. Per chi ha un reddito fino a 20.000 euro, è previsto un bonus non tassabile che varia in base al guadagno: per i redditi fino a 8.500 euro il bonus è del 7,1%, per quelli tra 8.500 e 15.000 euro del 5,3%, e per quelli fra 15.000 e 20.000 euro del 4,8%. Superato il limite di 20.000 euro, si attivano delle detrazioni aggiuntive riconosciute in busta paga, con un bonus di 1.000 euro tra 20.000 e 32.000 euro, che diminuisce progressivamente fino a 40.000 euro. Tuttavia, il beneficio si attenua con l’aumento del reddito lordo: chi ha un reddito imponibile oltre 75.000 euro subirà una notevole riduzione delle detrazioni, escluse quelle per spese sanitarie e mutui, comportando così un impatto significativo sulle imposte dovute.
Questi provvedimenti mirano a favorire i lavoratori con redditi più bassi e medi, incrementando il loro potere d’acquisto attraverso un sistema di detrazioni e bonus progettato per alleviare la pressione fiscale. Nel complesso, l’iniziativa ha l’obiettivo di sostenere i redditi più bassi e promuovere una maggiore equità nel sistema fiscale, consentendo una distribuzione più favorevole dei benefici economici.
