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Borse del 14 marzo: Mercati cauti tra tensioni internazionali, calo per Piazza Affari

ROMA – Le Borse continuano a risentire delle tensioni internazionali e delle dinamiche politiche interne. Le Borse asiatiche chiudono in positivo grazie a un possibile accordo al Congresso degli Stati Uniti per evitare lo shutdown e ai nuovi stimoli monetari dalla People’s Bank of China. L’oro raggiunge un record storico superando i 3.000 dollari l’oncia. Tuttavia, permangono incertezze sulle politiche commerciali statunitensi, con un inasprimento dei dazi annunciato da Donald Trump e il raffreddamento della tensione in Ucraina.

Wall Street apre in positivo, con il Dow Jones in aumento dell’0,71%, il Nasdaq del 1,72% e lo S&P 500 dell’1,17%. De’ Longhi chiude il 2024 con ricavi in crescita del 13,7% e propone un dividendo di 1,25 euro per azione. I rendimenti dei titoli di Stato aumentano, con i Btp che toccano il 4,04%. Le Borse europee mostrano ottimismo, con Milano in rialzo dell’1,3%.

La produzione di autoveicoli in gennaio segna un calo del 37% rispetto all’anno precedente, mentre cresce del 10% rispetto a dicembre. L’indice di Milano accelera a metà seduta, con Leonardo e Tim tra i migliori rialzi. Il debito pubblico italiano aumenta a 2.980,5 miliardi di euro a gennaio.

Il titolo Kering subisce un calo del 10% dopo la nomina di Demna a Gucci. Le Borse cinesi chiudono in rialzo, con Shanghai che raggiunge il massimo 2025. Infine, Unicredit riceve l’autorizzazione della BCE ad acquistare partecipazioni in Commerzbank fino al 29,9%.

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