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giovedì, 19 Giugno, 2025
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BYD investe 250 milioni in una sede europea in Ungheria

Il tempismo strategico di BYD in Europa

La decisione di BYD di espandersi fisicamente in Europa arriva in un periodo critico, poiché l’Unione Europea ha annunciato misure protezionistiche a partire da ottobre 2024. Queste includono una tariffa doganale del 27,4% sulle importazioni di veicoli elettrici cinesi, accusati di ricevere sussidi statali che distorcono la concorrenza. Pertanto, stabilirsi in Europa con personale locale e strutture di sviluppo rappresenta una strategia per affermare la propria presenza come produttore europeo.

L’Ungheria è stata scelta come base operativa per la sua intesa favorente con la Cina, stabilita dal governo di Orbán. Diverse aziende cinesi, tra cui CATL, Eve Energy e Sunwoda, operano già nel paese, contribuendo a un significativo sviluppo del settore automotive, che ora incide per il 20% sul PIL ungherese. BYD può quindi beneficiare di un contesto politico favorevole, di una rete logistica efficace e di costi del lavoro competitivi.

Wang Chuanfu, CEO di BYD, ha dichiarato che l’obiettivo dell’azienda è diventare un marchio europeo riconosciuto, competitivo non solo per il prezzo, ma anche per qualità e innovazione. La creazione del nuovo centro europeo sposta la sfida nel cuore del mercato, sollevando interrogativi su come l’Europa risponderà: come arbitro o concorrente?

Recentemente, figure di spicco del settore automotive, come Luca de Meo di Renault e John Elkann di Stellantis, hanno avvertito che il 2025 sarà cruciale per la sopravvivenza dell’industria automobilistica europea, minacciata dalla concorrenza cinese e da sfide interne, tra cui eccessive regolamentazioni e investimenti insufficienti.

Elaborazione AI: RassegnaNotizie.it
Fonte: www.ilsole24ore.com

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