Nel fine settimana, il disegno di legge sulla caccia ha fatto il suo ingresso in Senato, suscitando un ampio dibattito. Nonostante il forte disaccordo di gran parte della popolazione e delle associazioni ambientaliste e animaliste, il provvedimento avanza.
Il disegno di legge, sostenuto dai partiti della maggioranza Meloni, prevede l’allungamento della stagione venatoria anche durante la migrazione degli uccelli, il rilancio della cattura di uccelli per richiamo vivo e la possibilità di cacciare nelle aree demaniali, escludendo solo il demanio marittimo. Le associazioni ambientaliste, scientifiche ed animaliste, unite in un appello, considerano queste misure un attacco alla natura e in contraddizione con la normativa italiana e europea. Le 46 organizzazioni hanno chiesto un incontro con il ministro Lollobrigida, ma non hanno ricevuto risposta e denunciano un mancato rispetto istituzionale da parte del governo.
Le modifiche apportate al testo originale sono minime e non risolvono le problematiche sollevate, permettendo addirittura la caccia in spiaggia. Le associazioni temono che il disegno di legge imponga una visione distorta della caccia, facendola apparire come uno strumento di tutela della biodiversità, supportando inoltre i trafficanti di uccelli utilizzati come richiami vivi. Viene sottolineato un cambiamento nel concetto di aree protette, che sono ridotte a problemi da gestire piuttosto che spazi da difendere.
Le associazioni avvertono che gli italiani non potranno più godere della natura in libertà e sicurezza e chiedono che la loro voce venga ascoltata da tutti i gruppi parlamentari, insistendo sulla necessità di maggiore tutela ambientale e rispetto per il benessere animale.
Elaborazione AI: RassegnaNotizie.it
Fonte: www.greenreport.it