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domenica, 20 Aprile, 2025
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Calciatori e slot machine: la spirale della ludopatia

Essere calciatore e possedere una grande fortuna economica non garantisce protezione, anzi, può aumentare i rischi legati al gioco d’azzardo. Paolo Jarre, terapeuta del calciatore Nicolò Fagioli e esperto di azzardo patologico, ha affermato in un’intervista al QN Quotidiano Nazionale che i 12 calciatori coinvolti nell’indagine sono solo una parte di un problema più ampio. Declinando per numeri, tra i 500 giocatori di Serie A, si stima che almeno 100-150 possano trovarsi in situazioni simili.

Jarre evidenzia che i giovani uomini tra i 18 e i 25 anni rappresentano la categoria più vulnerabile per quanto riguarda il gioco d’azzardo, specialmente attraverso le scommesse sportive. Tra i fattori che aumentano il rischio per i calciatori ci sono l’ampio tempo libero, la disponibilità di denaro e la scarsa cultura al di fuori dell’ambito calcistico. Inoltre, l’uso degli smartphone ha reso il gioco d’azzardo accessibile in qualsiasi momento, aggravando la situazione.

La spinta a giocare non è legata tanto alla possibilità di vincere o perdere, quanto all’inseguimento di una sensazione di euforia che deriva dall’atto stesso del giocare. Questa condizione non solo compromette la vita sportiva e personale dei calciatori ma solleva preoccupazioni più ampie riguardo alla salute mentale dei giovani nello sport. L’azzardo patologico, quindi, non è solo un problema individuale, ma tocca anche le strutture e le dinamiche del calcio professionistico.

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