La Cassazione ha nuovamente messo in discussione le misure governative sul tema della sicurezza, in particolare riguardo al protocollo Italia-Albania per il trattenimento dei cittadini stranieri. In una relazione dettagliata, la Corte ha sollevato diverse criticità circa la compatibilità dell’accordo con la Costituzione e il diritto internazionale, evidenziando dubbi anche sul suo rispetto delle normative europee.
La relazione, condivisa con il quotidiano “il Manifesto”, sottolinea come le problematiche riguardano non solo aspetti costituzionali, ma coinvolgono anche il diritto internazionale e le normative dell’Unione Europea. Sul tema è intervenuto Riccardo De Corato, vicepresidente della commissione Affari Costituzionali alla Camera, rilevando che l’interpretazione della costituzionalità di leggi e accordi spetta al Presidente della Repubblica e alla Corte Costituzionale. Ha infatti esortato a mantenere un equilibrio tra i poteri, criticando l’atteggiamento di alcuni esponenti politici che interpretano come ingerenza le opinioni della magistratura.
Da parte dell’opposizione, il centrosinistra ha accolto con favore le osservazioni della Cassazione. Riccardo Magi di +Europa ha sottolineato come la Corte stia smontando il protocollo albanese, ritenendolo incostituzionale, e ha accusato il governo di mancanza di direzione. Francesco Boccia, presidente dei senatori del Pd, ha ribadito che l’azione della magistratura si basa sulla Costituzione, in contrasto con l’operato dell’attuale maggioranza. Il dibattito rimane acceso, con le due parti che continuano a esprimere posizioni contrastanti sui diritti dei migranti e sulla gestione dei flussi migratori.