Nel diritto penale, anche i dettagli procedurali più piccoli possono avere conseguenze significative. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione sottolinea l’importanza della richiesta di attenuanti generiche da parte della difesa. Se la difesa non richiede esplicitamente le attenuanti generiche durante le conclusioni del processo, non potrà successivamente lamentarne la mancata concessione.
Il caso in questione riguarda un imputato condannato per guida in stato di ebbrezza, al quale è stata inflitta la sola pena pecuniaria. La difesa ha impugnato la sentenza, lamentando la mancata concessione delle attenuanti generiche. Tuttavia, la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, poiché la richiesta di attenuanti generiche non era stata formulata durante le conclusioni del processo di primo grado.
La Corte ha basato la sua decisione su un orientamento consolidato, secondo cui il giudice di merito non è tenuto a riconoscere le attenuanti generiche se non è stata fatta una specifica richiesta in tal senso. La difesa ha l’onere di richiedere le attenuanti generiche, e se non lo fa, il giudice non è tenuto a motivare il loro diniego.
Le motivazioni di questa ordinanza sono radicate nel principio dispositivo del processo penale, secondo cui le parti hanno l’onere di delineare il perimetro delle questioni da decidere. La richiesta di attenuanti generiche è considerata una specifica istanza difensiva, e se la difesa non la presenta, si presume che non vi siano elementi o strategie da far valere in tal senso.
In sostanza, la Corte di Cassazione ha ribadito che la strategia processuale è fondamentale e che gli avvocati difensori devono essere meticolosi e non dare nulla per scontato. La mancata richiesta di attenuanti generiche durante le conclusioni del processo può precludere la possibilità di lamentarsene con successo nelle successive fasi di giudizio. Il ricorso dichiarato inammissibile serve da monito sull’importanza di non trascurare alcun passaggio formale.

