Negli ultimi anni, la chirurgia robotica ha conosciuto un significativo sviluppo, suscitando interesse tra esperti e operatori del settore. Sebbene esistano ancora sfide riguardanti i criteri di rimborso e la capienza dei DRG ospedalieri, gli specialisti concordano nel ritenere che questa tecnica sia destinata a un’espansione nei prossimi anni.
La mini-invasività della chirurgia robotica offre notevoli vantaggi rispetto alle procedure tradizionali, tra cui tempi di recupero più rapidi e maggiore precisione, grazie anche all’intelligenza artificiale. La professoressa Giulia Veronesi, esperta in chirurgia toracica, sottolinea che dal 2006 il suo ospedale utilizza piattaforme robotiche per interventi legati al tumore del polmone. Inizialmente percepita come un’opzione per pochi, questa tecnica ha dimostrato di essere economicamente sostenibile e vantaggiosa per i pazienti, riducendo i tempi di degenza e i costi sanitari.
Al San Raffaele, i chirurghi impiegano procedure mini-invasive anche per tumori complessi, garantendo risultati oncologici adeguati attraverso tecniche robotiche, mentre le alternative frequentemente comportano una maggiore invasività. Negli ultimi dieci anni, gli interventi chirurgici robotici per il polmone sono aumentati del 14% ogni anno in Italia, con numerosi ospedali che si stanno attrezzando per adottare queste tecnologie.
L’evoluzione delle macchine robotiche è notevole, con l’introduzione di sistemi più maneggevoli e sofisticati. La professoressa Veronesi ha anche accennato alla telechirurgia, definendola attuabile ma complessa, preferendo il suo utilizzo per la formazione a distanza piuttosto che per interventi diretti.
Il futuro della chirurgia robotica prevede l’integrazione di intelligenza artificiale sempre più avanzata, in grado di assistere i chirurghi durante le procedure e migliorare l’apprendimento dei nuovi operatori.
Rielaborazione: RassegnaNotizie.it
Fonte: www.fortuneita.com
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