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giovedì, 19 Giugno, 2025
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Cibi ultra-processati e salute: è tempo di una nuova educazione alimentare

Crocchette di pollo, hamburger, dolci pronti e snack confezionati sono esempi di alimenti ultra processati, che negli ultimi anni sono diventati comuni nelle nostre tavole. Questi prodotti sono attraenti e convenienti, ma nuovi studi avvertono dei rischi per la salute, suggerendo che il loro consumo eccessivo potrebbe accelerare l’invecchiamento e aumentare il rischio di morte prematura. Secondo ricerche pubblicate nell’American Journal of Preventive Medicine, un aumento del 10% nel consumo di cibi ultra processati è associato a un incremento del 3% nel rischio di morte prima dei 75 anni. Questa correlazione è stata osservata in diversi paesi, con percentuali variabili di mortalità prematura collegate al loro consumo.

I cibi ultra processati sono definiti dalla classificazione Nova, sviluppata dal ricercatore Carlos Monteiro, e comprendono prodotti soggetti a molteplici lavorazioni industriali. Questi alimenti tendono ad avere elevati contenuti di zuccheri, grassi e sale, ma anche sostanze artificiali. Una revisione di studi scientifici ha correlato il consumo di cibi ultra processati a 32 parametri di salute, incluse malattie gravi come il cancro. In Italia, un’indagine ha mostrato che una dieta ricca di questi alimenti è associata a un invecchiamento biologico accelerato.

Nonostante i rischi evidenti, le politiche alimentari non tutelano adeguatamente i consumatori. L’etichettatura degli alimenti, regolata dal Regolamento europeo 1169/2011, offre informazioni utili, ma non sempre include avvisi sui potenziali danni degli alimenti ultra processati. È necessaria una maggiore consapevolezza e un’educazione alimentare, affinché le persone possano fare scelte più salutari.

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