Massimiliano Smeriglio risponde all’ex parlamentare Miccoli, accusandolo di attribuirgli opinioni mai espresse. Smeriglio evidenzia che la sua intervista, pubblicata sul Corriere, verteva su progetti culturali legati al sistema delle sale cinematografiche, non sulle affermazioni attribuitegli. Si oppone fermamente a una manovra urbanistica regionale che potrebbe trasformare le sale cinematografiche in esercizi commerciali, compromettendo la vivibilità dei quartieri. L’opposizione si sta battendo contro tale proposta, mentre Smeriglio sostiene l’importanza di riqualificare le sale come spazi culturali e di comunità.
Il suo impegno si concentra sulla riapertura delle sale, come il Cinema Fiamma, e sul sostegno a realtà virtuose come il Troisi e il Cinema Aquila. Smeriglio contrasta l’interesse speculativo di alcuni fondi immobiliari e propone di ripristinare luoghi pubblici per la cultura. Inoltre, critica Miccoli per non riconoscere l’impegno della sua amministrazione e per attaccare ingiustamente il suo operato, piuttosto che il governo regionale. Osserva che la sinistra fatica a presentare un progetto coeso, coinvolta in conflitti interni, e avverte che ciò può portare a una deteriorazione del dibattito pubblico e a una discesa nella divisione estrema.
Smeriglio conclude affermando l’importanza di mantenere la politica su basi credibili, evitando di adottare toni populisti e conflittuali che possano danneggiare ulteriormente il dialogo tra le diverse fazioni. La sua visione è chiara: la sala cinematografica deve rimanere un luogo di incontro e socialità, non un semplice spazio commerciale.
