L’ipercolesterolemia colpisce oltre un italiano su quattro, con un costo annuo per il sistema sanitario nazionale di 1,14 miliardi di euro. La Società Italiana di Cardiologia (SIC) e la Società Italiana di Biochimica Clinica (SIBioC) hanno presentato un documento che propone una refertazione integrata, che include la segnalazione automatica di valori critici, l’introduzione di parametri aggiuntivi per valutazioni più accurate, integrazione dei valori target di colesterolo LDL e la possibilità di eseguire il profilo lipidico senza digiuno. Questo cambiamento mira a migliorare la diagnosi e la gestione dell’ipercolesterolemia, fattore di rischio per la cardiopatia ischemica, che colpisce circa 5 milioni di italiani.
Una conferenza stampa tenutasi in Senato ha illustrato l’urgenza di un adeguamento nel sistema di refertazione, evidenziando che oltre il 25% della popolazione è affetta da ipercolesterolemia, con una consapevolezza limitata del problema. Circa il 60% della spesa per l’assistenza agli ipercolesterolemici è dovuta a ricoveri per complicanze evitabili. Inoltre, la maggior parte dei pazienti in prevenzione secondaria non raggiunge i livelli target di LDL.
L’aderenza alle terapie ipolipemizzanti è insufficiente, trasferendo costi elevati al sistema sanitario. È fondamentale personalizzare i valori target di LDL secondo il profilo di rischio individuale, per prevenire eventi cardiovascolari. Il documento SIC-SIBioC rappresenta un passo verso una refertazione clinicamente utile, enfatizzando la collaborazione tra medicina di laboratorio e clinica. Con l’obiettivo di ridurre eventi cardiovascolari e migliorare la sostenibilità del sistema sanitario, si raccomanda un approccio personalizzato e tempestivo nella gestione dell’ipercolesterolemia.