Tutto è pronto per il conclave che eleggerà il 267esimo Papa. Alle 19 ci sarà la prima fumata. Durante l’ultima congregazione, i cardinali hanno discusso degli abusi e della gestione economica del Vaticano, focalizzandosi sull’eredità di Papa Francesco contro ogni guerra. Tutti i cardinali elettori, 133 in totale da 66 Paesi, si trovano a Roma, dove la diplomazia parallela ha preso vita. Ci sono incontri in istituti, seminari e ristoranti per confronti fino all’extra omnes.
I cardinali hanno chiesto un cessate il fuoco globale, ereditando l’appello di Francesco per la pace in Ucraina e Medio Oriente. Questa richiesta di continuità include anche le riforme sugli abusi e il controllo dei conti. Temi che Bergoglio ha sostenuto, come il cambiamento climatico e il dialogo interreligioso, stanno emergendo come fattori importanti per il futuro della Chiesa.
Man mano che si avvicina l’orario del conclave, le misure di sicurezza aumentano, con la schermatura delle comunicazioni all’interno del Vaticano per evitare influenze esterne sui cardinali elettori. I preti hanno celebrato la messa pro eligendo, che ha visto la partecipazione di oltre cinquemila fedeli. Durante l’omelia, il cardinale decano Giovanni Battista Re ha sottolineato l’importanza della comunione e dell’unità nella Chiesa, invitando i cardinali a considerare il bene della Chiesa e dell’umanità nella loro scelta.
I media italiani seguono attentamente l’elezione, con particolare focus sui papabili come Pietro Parolin. La prima fase del conclave, inclusa la cerimonia di apertura, sta per avere inizio con il rito tradizionale di invocazione allo Spirito Santo.
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