La Milano Fashion Week si avvicina, programmata dal 17 al 23 settembre, con quasi 180 eventi tra sfilate e presentazioni. Tuttavia, il settore della moda sta attraversando una fase critica. Secondo Confartigianato, le esportazioni hanno subito un significativo calo nell’estate, con una richiesta urgente di interventi per evitare il collasso del settore e proteggere una componente fondamentale del patrimonio manifatturiero del made in Italy. Nei primi sei mesi del 2024, le aziende del settore hanno registrato un decremento delle esportazioni del 5,3%, corrispondente a una perdita di 1,8 miliardi di euro. In questo periodo, i ricavi dalle vendite all’estero sono diminuiti di circa 9,7 milioni di euro al giorno. I mercati più colpiti includono la Svizzera (-54,9%), il Regno Unito (-9%) e la Germania (-7,1%).
A livello regionale, Toscana, Lombardia, Veneto e Marche hanno registrato cali superiori alla media nazionale. In particolare, Varese ha subito la flessione più drastica delle esportazioni della moda, seguita da Firenze e Treviso. Anche i dati sulla produzione non sono incoraggianti: a luglio, la produzione ha registrato un -18,3% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, con una flessione complessiva del 10,8% nei primi sette mesi del 2024, superando i cali in Germania e Spagna.
Le aspettative per gli ordini sono peggiorate, con un saldo negativo di -7,7 a agosto. La crisi si riflette anche nelle previsioni di assunzione per il trimestre settembre-novembre, indicando un calo del 5,6% rispetto all’anno precedente. Confartigianato ha richiesto l’intervento del Ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, segnalando la gravità della situazione soprattutto per le piccole imprese. Durante un recente incontro, il Ministero ha mostrato apertura a considerare le proposte avanzate dalla Confederazione per supportare gli imprenditori.
Tra le misure sollecitate vi è la sospensione dei pagamenti tributari per le imprese in difficoltà, l’estensione della CIG in deroga, e la moratoria sul rientro dei prestiti garantiti per evitare impatti negativi sul rating aziendale. Inoltre, Confartigianato ha chiesto un aumento del 50% dell’aiuto di Impresa 4.0 e risorse per incentivare l’acquisto di capi rigenerati provenienti da filiere certificate, delineando un piano per sostenere la ripresa del settore moda.