Nella notte tra giovedì e venerdì, un attacco israeliano ha innescato un conflitto armato con la risposta dell’Iran, portando a un’incertezza riguardo alla prosecuzione degli scontri. Al mercato, atteso il riavvio dopo un lungo weekend di tensione, si prevede una reazione prudente. Venerdì, le borse mondiali hanno mostrato una flessione modesta, con il dollaro sostanzialmente stabile. Si è registrato un interesse per i beni rifugio, ma senza eccessi, probabilmente a causa dell’aumento del 40% nei prezzi dell’oro negli ultimi dodici mesi.
Non ci si attende interruzioni significative nelle esportazioni di petrolio. L’Iran avrà bisogno di continuare a esportare per sostenere le spese di guerra, mentre il mercato globale, inclusa la Cina, necessita di stabilità energetica. I titoli delle aziende belliche e delle utilities sono aumentati, con un incremento nell’indice VIX da 18 a 22 punti, evidenziando una cautela generale.
Il mercato azionario potrebbe mostrare una netta separazione tra le imprese colpite direttamente dagli eventi bellici e il resto. Gli investitori potrebbero adottare un approccio selettivo, cercando buone opportunità di investimento. Al contrario, il mercato obbligazionario potrebbe essere più fragile, con una prospettiva di inflazione crescente che potrebbe danneggiare il rendimento reale.
I Bond del Tesoro americano, tradizionalmente considerati un porto sicuro, stanno perdendo attrattiva, complici il downgrade di Moody’s e il previsto aumento del debito pubblico. La cautela nelle scelte degli investitori potrebbe stabilizzare i mercati, evitando un crollo e sostenendo le imprese più resilienti.
Elaborazione AI: RassegnaNotizie.it
Fonte: www.ilmessaggero.it