Il futuro di Giovanni Malagò, dopo tre mandati al Coni, rimane incerto. Attualmente membro del Comitato olimpico internazionale, si vocifera di un possibile ruolo dirigenziale nella Roma, ma lui smentisce. Malagò è deluso per non essere riuscito a ottenere un nuovo mandato per gestire l’Olimpiade di Milano-Cortina 2026. Durante l’ultimo consiglio nazionale del Coni, ha criticato aspramente la politica, affermando che il Coni si occupa dei fatti mentre le leggi spettano ai politici, sottolineando l’importanza del contributo esperto e la necessità di evitare la personalizzazione della situazione. Ha messo in evidenza i successi ottenuti sotto la sua guida, come le 100 medaglie in tre Olimpiadi, un bilancio solido e una reputazione rinvigorita, nonostante il cambiamento delle leggi che ha ostacolato la sua permanenza.
Malagò ha fatto riferimento alla legge numero 142 del settembre 2022, affermando che sarebbe stato opportuno posticipare di sei mesi l’implementazione per permettergli di completare il suo incarico. Ha sostenuto che l’elezione del suo successore potrebbe richiedere una modifica legislativa per aumentare i membri del CdA e garantire l’ingresso del nuovo presidente paralimpico. Ha espresso preoccupazione per il futuro dello sport italiano e per l’evento di Milano-Cortina se non venisse adeguatamente considerata la sua richiesta.
La successione è già iniziata con varie candidature, tra cui l’ex velista Thermes e altri nomi noti come Pancalli e Bianchedi. Gianni Petrucci, presidente della Federbasket, auspica una pacificazione nel consiglio del Coni per guardare al futuro.