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venerdì, 13 Dicembre, 2024
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Contaminazione da virus aviario: un bambino colpito dal latte non pastorizzato

Il virus dell’influenza aviaria è stato rinvenuto in un lotto di latte non pastorizzato prodotto dalla californiana Raw Farm, portando al contagio di un bambino che ha mostrato sintomi lievi. Questo rappresenta il primo caso pediatrico di infezione da influenza aviaria. Il bambino è stato trattato con antivirali e, successivamente, è risultato negativo al virus ed è attualmente in fase di recupero. In seguito a questo caso di contaminazione umana, il California Department of Public Health (CDPH) ha ordinato il ritiro dal mercato dei prodotti coinvolti “per abbondanza di cautela”, raccomandando al pubblico di evitare il consumo di latte non pastorizzato, potenziale veicolo di infezioni dovute a vari germi.

La California è tra gli stati più colpiti dal virus dell’aviaria, con 29 casi registrati tra le persone. Finora non si sono registrati casi di trasmissione da uomo a uomo, ma la preoccupazione è crescente, specialmente poiché celebrità come Gwyneth Paltrow e Robert F. Kennedy promuovono l’uso di latticini non pastorizzati. È importante sottolineare che la pastorizzazione è un processo essenziale per inattivare virus e batteri. In Italia, non ci sono stati segnalati casi di infezione H5N1 nei bovini, quindi non esistono motivi di allerta per il consumo di latte.

Tuttavia, le autorità sanitarie avvertono di evitare di toccarsi occhi, naso e bocca dopo aver manipolato latte contaminato, poiché il virus è particolarmente infettivo. Il virologo Massimo Andreoni ha commentato il fenomeno del “spillover”, ovvero il passaggio del virus dagli uccelli ai mammiferi, preoccupando per un possibile adattamento del virus stesso. Sebbene siano stati trovati pochi casi di virus nel latte dei vitelli, è fondamentale continuare a studiare e monitorare la situazione per comprendere i rischi reali per la salute umana.

Nonostante la necessità di mantenere alta l’attenzione, attualmente non ci sono pericoli imminenti per l’Italia grazie all’efficace sistema di controlli veterinari e alla rete degli istituti zooprofilattici presente nel paese.

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