Il controverso rapporto tra noti virologi, emerso durante l’emergenza Covid, si riaccende in una polemica tra Matteo Bassetti e alcuni colleghi, inclusa Antonella Viola. In un’intervista promozionale per il suo libro, Bassetti ha attaccato vari professionisti del settore, in particolare Viola, descrivendola come “donna piacente ma senza background sulle malattie infettive”. Questo commento ha suscitato un acceso dibattito.
Antonella Viola ha risposto citando Virginia Woolf, condividendo un’immagine di un passaggio da “Una stanza per sé”. Le sue parole mettono in discussione le affermazioni di Bassetti, suggerendo che chi sottolinea l’inferiorità delle donne potrebbe in realtà essere colpito dalla loro superiorità. Viola ha anche enfatizzato l’importanza della fiducia in se stessi e criticato l’atteggiamento di Bassetti, definendo l’intervista come “surreale”, “narcisista” e intrisa di “maschilismo, sessismo, scherno e omofobia introiettata”.
Il dibattito si allarga, coinvolgendo non solo le personalità coinvolte ma anche un’opinione pubblica sensibile alle questioni di genere e ai comportamenti discriminatori. L’episodio mette in luce le tensioni presenti nel campo della scienza, in particolare durante momenti di crisi, dove le opinioni divergenti e le rivalità professionali emergono con maggiore intensità. La lotta per il riconoscimento e il rispetto delle donne nel mondo scientifico è oggetto di crescente attenzione, e una situazione come questa rivela le resistenze culturali che ancora perdurano.