Si discute molto di difesa e riarmo, trascurando il multilateralismo e la diplomazia. L’Europa deve ripensare le proprie relazioni con partner in Africa, America Latina e Asia, favorendo la loro partecipazione nella costruzione di un nuovo ordine mondiale. La Russia ha colto l’Europa di sorpresa e il Sud Globale è emerso come attore politico. Le relazioni con gli Stati Uniti, un tempo alleati, si sono complicate, portando a una necessità di rinnovamento nella lettura del mondo e nelle azioni europee.
La premier italiana non può più equilibrare il suo ruolo tra gli Stati Uniti e l’Unione Europea, che ha bisogno di costruire un’autonomia strategica. La politica di Putin e la diplomazia di Trump mirano a indebolire l’UE a favore di relazioni bilaterali. In questo contesto, è fondamentale che i cittadini si mobilitino per un’Europa diversa, araba che abbandoni le attuali lenti conservatrici e promuova giustizia sociale, partecipazione democratica e relazioni internazionali paritarie.
L’Europa deve riformare le sue istituzioni, superare il vincolo dell’unanimità e trasformare le politiche per avere una visione coesa. La cooperazione attuale appare in declino e bisogna dare spazio al Sud Globale nel nuovo ordine mondiale, affrontando l’unilateralismo degli Stati Uniti e dando vita a una cooperazione paritaria.
Ancora, il multilateralismo, sebbene richieda riforme, è cruciale per affrontare le sfide globali ed è attaccato, trasformandosi in un’arena di rivalità. La mancanza di finanziamenti per lo sviluppo e un multilateralismo delegittimato minacciano stabilità e sviluppo, richiedendo una ripensamento della politica estera europea per un equilibrio multipolare e sostenibile.