PORDENONE – Chiara Mio, professore ordinario al Dipartimento di Management dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, propone di trasformare Pordenone in una capitale nazionale della cultura, avviando un progetto che si basa sul territorio e sul fare sistema. Richiama l’attenzione della Regione Friuli Venezia Giulia e dei politici affinché venga ripristinata l’antica vocazione dell’Università del Friuli con due sedi, a Udine e Pordenone, redistribuendo i corsi di laurea. La storicità della richiesta è evidente: dopo il terremoto del 1976, l’Università, nata da 125mila firme, ha subito una gestione che ha privilegiato Udine.
Mio sottolinea l’importanza di una città universitaria che anima gli spazi anche di sera, valorizzando il commercio locale. Pur non essendo direttamente coinvolta, si dichiara disponibile a partecipare all’iniziativa. La mancata amministrazione provinciale ha ostacolato la cooperazione tra i comuni, diminuzione che ha compromesso l’efficacia nelle infrastrutture. Un progetto come “Pn capitale della cultura” potrebbe dare nuova linfa a un territorio ricco di vitalità imprenditoriale e culturale.
Mio evidenzia che il progetto presenta vantaggi a lungo termine, favorendo un coordinamento che evita la cannibalizzazione delle risorse. Sottolinea anche l’importanza di un’adeguata strategia di branding per attrarre giovani e aziende. Il ritorno economico delle imprese culturali, secondo uno studio della Bocconi, mostra che ogni euro investito genera sette euro di ritorno. Infine, sottolinea la necessità di ripensare le infrastrutture in modo sostenibile, per accogliere in modo adeguato i visitatori e garantire una buona organizzazione a livello provinciale.