Nel 2023, il numero degli stranieri in Italia ha raggiunto i 4,3 milioni, un significativo aumento rispetto ai 3,4 milioni del 2014. Questo dato è equivalente alla popolazione di una grande metropoli come Roma e indica un grande coinvolgimento di questi immigrati nel mercato del lavoro, con oltre l’87% attivamente impiegato. L’Osservatorio degli stranieri dell’INPS ha evidenziato un cambiamento nella composizione della popolazione immigrata, con un aumento delle persone provenienti da paesi dell’Est Europa, come Romania, Albania, Marocco e Cina, e una crescente importanza della comunità ucraina a causa del conflitto in corso.
La distribuzione geografica degli stranieri non è uniforme. La maggior parte risiede nelle aree del Nord e del Centro Italia, con il 61,8% localizzato al Nord, il 23,3% al Centro e il 14,9% nel Mezzogiorno. L’incidenza degli stranieri per 100 residenti è maggiore al Nord (9,9 su 100), rispetto al Centro (8,7) e al Sud (3,3). La maggior parte degli stranieri lavora nel settore privato, con una retribuzione media annua di circa 16.000 euro. Di questi, 2,6 milioni sono impiegati in vari settori non agricoli, circa 293.000 nel settore agricolo e 492.000 come lavoratori domestici.
Dal punto di vista demografico, gli stranieri non comunitari tendono a essere più giovani rispetto a quelli comunitari. Il 45,6% dei non comunitari ha meno di 39 anni, in confronto al 31,3% dei comunitari. La fascia di età predominante tra i comunitari è quella tra i 40 e i 59 anni, mentre il 43,3% dei non comunitari rientra in questa categoria. Gli over 60 sono più numerosi tra i comunitari (16,2%) rispetto ai non comunitari (11,1%).
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha evidenziato l’importanza dell’aumento degli artigiani tra gli immigrati, segno positivo che aiuta a preservare competenze e mestieri tradizionali. Le origini geografiche degli stranieri evidenziano una prevalenza di romeni (16,1%), seguiti da albanesi, marocchini, cinesi e ucraini. La maggior parte dei lavoratori stranieri è maschile (56,7%), ma ci sono comunità con una presenza femminile significativa, come quella ucraina e peruviana, coinvolta in assistenza familiare. L’analisi dell’INPS suggerisce che gli stranieri rappresentano un pilastro fondamentale dell’economia italiana.