Il panorama del settore cinematografico e audiovisivo italiano è segnato da importanti contraddizioni e confusione. Recentemente, si sono svolti eventi come l’Italian Global Series Festival, ma gli operatori del settore si trovano a fronteggiare complicazioni dovute ai ritardi nell’attuazione del sistema del “tax credit”, con una nuova campagna mediatica che ne contestata la validità.
La Rai è attualmente priva di un presidente a causa di un prolungato stallo nella Commissione bicamerale di Vigilanza. La situazione è problematica anche per l’amministrazione del Ministero della Cultura, che ha attivato pignoramenti nei confronti di aziende e associazioni del settore, un’azione considerata surrealista e illegittima. Questa decisione è stata presa dopo un’inattesa revisione delle procedure tributarie per i beneficiari dei contributi al cinema e allo spettacolo, contravvenendo a norme precedenti destinate a facilitare l’operato degli operatori culturali.
Uno dei motivi di questa azione è una mancanza di rispetto di un provvedimento del 2008, che escludeva il settore dalle verifiche tributarie, riconoscendo la sua importanza sociale ed economica. Gli operatori del settore stanno quindi avviando ricorsi legali, supportati da studi legali e fiscali. Inoltre, il senatore Mario Turco ha presentato un’interrogazione parlamentare per richiedere chiarimenti sulla legittimità di queste azioni.
Attualmente, c’è preoccupazione anche per possibili conflitti di interesse nelle commissioni operative del Ministero, in particolare nella Commissione “Produzione”, richiamando l’attenzione su dinamiche opache e necessità di una riforma per garantire trasparenza e corrette procedure.
Rielaborazione: RassegnaNotizie.it
Fonte: www.ilfattoquotidiano.it