Durante l’audizione nelle commissioni congiunte di Camera e Senato, il ministro degli Esteri Antonio Tajani è stato accolto con un ringraziamento iniziale da parte delle opposizioni, ma le critiche non si sono fatte attendere. Gli interventi hanno evidenziato la confusione del governo Meloni in merito alla recente crisi internazionale, scaturita dall’attacco di Israele all’Iran.
Le dichiarazioni di Tajani, che si erano rivelate imprecise visto che aveva affermato che “Israele non attaccherà l’Iran” poche ore prima dei bombardamenti, sono state messe in discussione, in particolare da Ivan Scalfarotto di Italia Viva, il quale ha invitato a una maggiore cautela. La mancanza di coordinamento con altri leader europei e la delegittimazione degli organismi internazionali sono stati temi centrali delle critiche, con Angelo Bonelli dei Verdi che ha accusato il governo di fare da semplice esecutore per Netanyahu.
Le domande più insistenti hanno ruotato attorno a una questione cruciale: l’Italia ha una vera politica estera o si sta piegando agli Stati Uniti? Tajani ha ripetuto che il governo ha una linea politica, ma senza fornire dettagli chiari. Ha anche ammesso che l’attacco israeliano lo ha colto di sorpresa, prevedendo invece negoziati tra Iran e Stati Uniti.
Le critiche dall’opposizione, comprese quelle di Maria Elena Boschi e Laura Boldrini, hanno sottolineato l’assenza di una risposta adeguata sull’attuale dramma dei palestinesi. La maggioranza ha cercato di minimizzare le polemiche parlando di “opposizione inopportuna” e attaccando gli assenti.
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Fonte: ilmanifesto.it