La situazione attuale riguardante lo Stretto di Hormuz è di assoluta rilevanza, poiché potrebbe avere ripercussioni significative sui mercati petroliferi globali. Le recenti dichiarazioni sull’eventuale chiusura di questo strategico passaggio marittimo stanno già influenzando le quotazioni del greggio.
Michele Marsiglia, presidente di Federpetroli, ha espresso preoccupazione al riguardo, evidenziando che l’eventuale decisione del Supremo consiglio dell’Iran di chiudere lo Stretto avrebbe conseguenze devastanti. Una chiusura di Hormuz comporterebbe infatti un’immediata impossibilità di transito per oltre 15 milioni di barili di petrolio al giorno, oltre a interrompere le spedizioni di gas naturale liquefatto (Gnl) dirette in Europa e in Italia, merce essenziale in arrivo dal Qatar.
Questa situazione rischierebbe di far lievitare ulteriormente i prezzi del petrolio, portando a una crisi petrolifera senza precedenti che ricorderebbe gli anni ‘70 e la Guerra del Kippur. Le preoccupazioni di Marsiglia sottolineano l’urgente bisogno di monitorare gli sviluppi e prepararsi a possibili scenari di emergenza, in un contesto geopolitico sempre più instabile.
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Fonte: www.lanuovapadania.it