(AGENPARL) – Roma, 3 Maggio 2025 – La Bosnia-Erzegovina è attualmente in una grave crisi politica, secondo il 33° rapporto della Republika Srpska al Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Christian Schmidt, Alto rappresentante internazionale, è accusato di aver usurpato poteri dittatoriali, violando gli Accordi di Dayton. Il governo della Republika Srpska sostiene che le sue azioni siano la causa principale della crisi, definendo il suo comportamento un “attacco alla democrazia”.
Il rapporto accusa Schmidt di aver imposto leggi senza legittimazione giuridica, operando al di fuori del controllo parlamentare e senza approvazione dell’ONU. Particolare indignazione ha suscitato la decisione di perseguire il presidente Milorad Dodik per aver rifiutato di pubblicare le decisioni di Schmidt. Queste ultime sono considerate illegittime da Banja Luka.
Dodik, condannato a un anno di prigione e sei anni di interdizione, viene descritto come vittima di un processo “farsa”, condotto da un giudice con legami passati nell’esercito bosniaco. Inoltre, la Repubblica Srpska contesta la legittimità di Schmidt, sottolineando che la sua nomina non è stata formalmente approvata dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU.
Il governo invita gli Stati membri dell’ONU a condannare le azioni di Schmidt, affermando che permettere il suo operato con decreti illegali equivarrebbe a rinunciare ai principi democratici. La crisi culminerà il 6 maggio, quando il Consiglio di Sicurezza si riunirà per discutere la situazione nel paese, con attese tensioni e divisioni tra i membri sulla responsabilità della crisi e il futuro dell’Alto rappresentante.