Il progetto “Com” dell’Accademia di belle arti è entrato nel vivo con la serie di appuntamenti “Voces familiares”, dove canto, narrazione e danza diventeranno manifestazioni creative e sociali. Il progetto è finanziato con fondi Pnrr e realizzato in collaborazione con l’Accademia dell’Incompiuto e con il patrocinio del Ministerio de las Culturas della Colombia, sotto la cura della professoressa Mara Nerbano.
I protagonisti di questo progetto sono il regista, performer e pedagogo italo-colombiano Jorge Romero Mora e il Gruppo Yerbabuena di Tumaco, formato dalle cantadoras Alba Maria Valencia Preciado, Maria Altagracia Cajares ed Eyda Maria Araujo, accompagnate dal percussionista Martin Gaspar Cottet. Il gruppo presenterà per la prima volta in Italia i canti della tradizione orale e musicale del Pacifico del Sud, riconosciuti come Patrimonio culturale immateriale della Nazione colombiana.
Il progetto si è aperto con un laboratorio riservato agli studenti dell’Accademia, guidato da Jorge Romero Mora e dal gruppo Yerbabuena, dove sono state esplorate pratiche di narrazione, canto corale, danza e improvvisazione. Il laboratorio ha anche incluso una conversazione-performance con Jorge Romero Mora, le cantadoras del Gruppo Yerbabuena e Patricia Díaz, membro della Comisión para el Esclarecimiento de la Verdad, la Convivencia y la No Repetición, per discutere la situazione attuale della Colombia e il ruolo della Commissione nel processo di pace.
Il progetto si concluderà con lo spettacolo “Voces Familiares”, un incontro scenico e conviviale che intreccia narrazione, canto e danza in un’esperienza partecipativa e immersiva. Lo spettacolo propone una riflessione su due storie parallele e distanti nel tempo, quella di un bambino nato duemila anni fa e quella di una famiglia colombiana costretta allo sfollamento, attraverso il linguaggio universale dell’arte performativa. Il regista Jorge Romero Mora spiega che lo spettacolo è un invito a riconoscere la presenza dell’altro come parte della propria, ad ascoltare le voci meno ascoltate e a orientare lo sguardo verso chi è in maggiore necessità.
