C’è una maggioranza silenziosa al Conclave, formata da circa settanta cardinali provenienti da Asia, Africa e Oceania. Anche se non bastano per eleggere un Papa, rappresentano un punto di vista significativo. Tra i candidati più menzionati spiccano il Cardinale Pietro Parolin, considerato favorita nonostante le critiche, e il Cardinale Cristobal Lopez Romero, apprezzato per il suo carisma. Un altro candidato di rilievo è il Cardinale Pierbattista Pizzaballa, noto per il suo equilibrio nonostante la giovanissima età. Coloro che cercano un “secondo Francesco” puntano sul Cardinale Jean-Marc Aveline, la cui mancanza di fluente italiano rappresenta un limite.
In alternativa, il Cardinale Robert Francis Prevost potrebbe essere un candidato centrale per il suo background missionario. Si fa menzione anche del Cardinale Matteo Zuppi, potenzialmente destinato a emergere se i voti africani dovessero convergere su di lui. Il Cardinale Luis Antonio Tagle potrebbe guadagnare consensi grazie alla sua simpatia e ai suoi legami con l’evangelizzazione.
Altre new entry includono il Cardinale Péter Erdő, inizialmente visto come simbolo del conservatorismo, ora rilevato come potenziale candidato del “grande centro”. Ángel Fernandez Artime, considerato un amico del Papa, potrebbe ricevere supporto per il suo profilo istituzionale. Infine, il Cardinale Fridolin Ambongo, considerato un kingmaker africano, ha il potenziale per influenzare il voto se ci fosse un impasse. Questi cardinali rispecchiano la varietà e le diverse aspirazioni che caratterizzano il Conclave attuale.
