“Non ragioniam di lor, ma guarda e passa” e “cosa fatta, capo ha” sono solo alcuni dei tanti modi di dire provenienti dalla Divina Commedia che hanno permeato il nostro linguaggio quotidiano. Il poema di Dante Alighieri, nonostante siano trascorsi oltre sette secoli dalla sua morte, continua a essere una fonte di ispirazione e riflessione per il lettore moderno. Per esplorare il fascino e l’immortalità di Dante, abbiamo avuto l’opportunità di confrontarci con Luca Azzetta, professore di Filologia dantesca all’Università degli Studi di Firenze.
Dante ha saputo toccare temi universali e senza tempo, affrontando questioni esistenziali, morali e spirituali che ancora risuonano oggi. La sua abilità nel catturare le emozioni umane e nel mettere in discussione le convenzioni sociali ha permesso alla sua opera di rimanere rilevante attraverso le epoche. La Divina Commedia, in particolare, offre un viaggio all’interno dell’anima umana e dei suoi dilemmi, analizzando la giustizia, la redenzione e la condizione umana.
Il suo linguaggio denso e ricco di simbolismo crea un legame profondo tra il passato e il presente, permettendo a lettori di ogni genere di trovare connessioni personali e significati pertinenti. Questo è uno dei motivi per cui l’opera di Dante continua a essere studiata e apprezzata, evocando emozioni e stimolando la riflessione. La figura di Dante rimane così un punto di riferimento culturale, il cui impatto va oltre la mera letteratura, influenzando pensatori, artisti e cittadini di tutte le generazioni.