Non ci sono ancora decisioni ufficiali sulla data delle prossime elezioni amministrative per Ravenna, ma si prevede uno slittamento. Inizialmente, si era ipotizzato un primo turno il 11 maggio, ora sembra probabile che si svolgerà il 25-26 maggio, con un eventuale ballottaggio l’8 e 9 giugno, coincidente con il voto per il referendum, come confermato dai promotori Maurizio Landini e Riccardo Magi.
In attesa di conferme, si definiscono gli schieramenti politici nella città. I candidati per la carica di sindaco includono Alessandro Barattoni, segretario del Pd provinciale, alla guida di una coalizione di centrosinistra; Nicola Grandi, sostenuto da Fratelli d’Italia, Forza Italia e Viva Ravenna; Alvaro Ancisi, con una lista della Lega; e Marisa Iannucci, che rappresenta la sinistra. Veronica Verlicchi è indecisa se candidarsi o sostenere la coalizione di centrodestra.
Per quanto riguarda il referendum, gli elettori si troveranno di fronte a cinque quesiti. Quattro riguardano il lavoro, proposti dalla Cgil, e uno concerne la cittadinanza per gli stranieri residenti in Italia, promosso da +Europa. Il quesito sulla cittadinanza propone di ridurre da 10 a 5 anni il tempo di residenza necessario per gli stranieri extracomunitari maggiorenni per richiedere la cittadinanza.
In merito ai quesiti sul lavoro, si chiede di votare sull’abrogazione della disciplina riguardante i licenziamenti del contratto a tutele crescenti, sulla cancellazione del limite d’indennità per le piccole imprese, sul ripristino di alcune norme per i contratti a tempo determinato, e sulle norme di sicurezza sul lavoro.