Nonostante il crollo di Wall Street e il panico tra gli investitori, Donald Trump non intende cambiare la sua posizione sui dazi, ma ha aperto a possibili riduzioni se altri Paesi offriranno qualcosa di «fenomenale». In un contesto di crescente tensione, l’America si prepara a imponenti manifestazioni contro l’amministrazione Trump, organizzate dal movimento nazionale “Hands Off!”, Per protestare contro cambiamenti politici e sociali. Sono previsti oltre 1.100 eventi in tutti i 50 Stati, con quasi 250.000 adesioni, in risposta a politiche come i tagli ai sussidi della previdenza sociale, gli attacchi alle tutele dei consumatori e le politiche anti-immigrazione.
Nel frattempo, i dazi imposti dagli Stati Uniti hanno un impatto negativo sui mercati globali, con Tokyo che registra un calo significativo. Il primo ministro giapponese, Shigeru Ishiba, ha definito la situazione una «crisi nazionale» per il Giappone, dipendente dalle esportazioni verso gli Stati Uniti. I dazi del 24% sui prodotti giapponesi rappresentano una grave minaccia per l’economia dell’arcipelago, secondo Ishiba.
Il vicepresidente J.D. Vance ha commentato il crollo di Wall Street, spiegando che si aspettava una situazione ancora peggiore, ma che crede in un futuro mercato in forte espansione grazie alla transizione in corso. Ha sottolineato come gli agricoltori americani trarranno vantaggio dai dazi e ha affermato che, sebbene Wall Street sia importante, la priorità rimane il benessere dei lavoratori e delle piccole imprese americane.
