Il dibattito sul disegno di legge fiscale del Senato statunitense, supportato dal presidente Donald Trump, sta suscitando accesa discussione tra i legislatori. Secondo l’Ufficio del Bilancio del Congresso (CBO), il provvedimento porterebbe a un aumento del debito nazionale di 3.300 miliardi di dollari, una cifra significativamente superiore rispetto ai 2.500 miliardi stimati per la versione precedentemente approvata dalla Camera dei Rappresentanti.
I repubblicani contestano la metodologia adottata dal CBO, ma allo stesso tempo emergono divergenze all’interno del partito. I democratici avvertono che il disegno di legge potrebbe avvantaggiare i più facoltosi e mettere a rischio importanti programmi sociali. Nel frattempo, il senatore Thom Tillis, che ha votato contro il provvedimento, ha annunciato che non si ricandiderebbe, in seguito a pressioni da parte di Trump a causa della sua opposizione.
Durante una sessione maratona, il Senato ha proseguito con la discussione della legge, che affronta temi come tagli fiscali, immigrazione e spesa per la sicurezza. Trump ha esultato per il voto procedurale, definendolo una “grande vittoria”. Nonostante le divisioni, alcuni repubblicani avvertono che il voto contrario potrebbe comportare ritorsioni elettorali.
Un elemento di controversia è la differenza tra le stime di spesa, con i repubblicani che propongono un metodo alternativo che fatica a rendere i costi realistici. Se il Senato approverà il disegno, il provvedimento dovrà tornare alla Camera per un voto definitivo prima di poter essere firmato da Trump.