Margini di profitto pari al 545% al giorno e ricavi giornalieri di 562mila dollari con costi operativi di 87mila dollari: questi sono i numeri forniti dalla startup cinese Deepseek riguardanti l’impatto delle vendite della sua intelligenza artificiale “low cost”. I dati riguardano in particolare i modelli V3 e R1. È la prima volta che l’azienda di Hangzhou condivide informazioni sui propri margini, derivanti da attività di “inferenza” meno intensive dal punto di vista computazionale. Questa fase, dopo l’addestramento, prevede che i modelli di AI eseguano previsioni tramite chatbot.
Deepseek basa i suoi calcoli sul costo del noleggio di un chip H800, prodotto da Nvidia, che vale circa 2 dollari. Con un margine lordo dell’85%, l’azienda potrebbe avvicinarsi a 200 milioni di dollari di fatturato annuale, anche se i ricavi effettivi potrebbero essere inferiori a causa dell’accesso gratuito ad alcune applicazioni. L’azienda ha affermato che la sua scalabilità ed efficienza stanno già superando i concorrenti, con valutazioni che superano i 10 miliardi di dollari, stabilendo nuovi standard nel settore.
Queste notizie potrebbero influenzare negativamente i titoli delle aziende americane legate all’AI, già in calo a causa della concorrenza di Deepseek. L’annuncio arriva in un momento cruciale, dove la redditività delle startup AI è un tema caldo tra gli investitori. Aziende come OpenAI e Anthropic PBC stanno esplorando diversi modelli di ricavi. Infine, secondo QuestMobile, l’app di DeepSeek ha superato i 110 milioni di download dal lancio a gennaio, raggiungendo 97 milioni di utenti attivi settimanali.